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UNA SQUADRA .. DA BRIVIDO! UNA SQUADRA .. COMPATTA! TRIESTINA .. BRAVISSIMA! FORZA MULI .. FORTISSIMI! LA TRIESTINA È L'AMORE CHE MAI SCORDEREMO, L'ALABARDA IL NOSTRO SIMBOLO CON CUI VINCEREMO E NOI TIFOSI DA SEMPRE, FEDELI ALLA SQUADRA SAREMO. LA FORZA PER 1000 VITTORIE E...QUANDO FAREMO GOL (CLAP-CLAP) E IL ROCCO SCOPPIERÀ (CLAP-CLAP) UN SOLO GRIDO IN CORO DA BARCOLA A SAN GIUSTO ESPLODERÀÀÀÀÀ! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! FORZA UNIONE! LA TRIESTINA È LA SQUADRA CHE RESTA NEL CUORE TUTTI NOI LA SEGUIREMO IN OGNI STADIO A FARCI ONORE AL VENTO VA L'ALABARDA LA NOSTRA BANDIERA PER NOI TRIESTINI LA GIOIA PIÙ VERA E...QUANDO FAREMO GOL (CLAP-CLAP) E IL ROCCO SCOPPIERÀ (CLAP-CLAP) UN SOLO GRIDO IN CORO DA BARCOLA A SAN GIUSTO ESPLODERÀÀÀÀÀ! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! FORZA UNIONE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! FORZA UNIONE!
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Conferenza stampa: Sebastiano Stella e Alex Menta

Nella tarda mattinata di oggi si è svolto nella sala stampa della sede societaria un incontro con i media, nel quale sono intervenuti l’amministratore delegato Sebastiano Stella e il direttore generale dell’area sportiva Alex Menta. Tra bilancio sull’attuale stagione e prospettive per la prossima e per il futuro del club in senso più ampio, questi i principali passaggi della conferenza:


Sebastiano Stella:

“In questo periodo abbiamo fatto una lunga analisi, ci sono arrivati tanti spunti sia dai media che dai tifosi. Partendo dal principio, siamo arrivati in una situazione nella quale il club era sostanzialmente fallito, con tra le altre cose trentatré decreti ingiuntivi già attuativi. Il quadro finanziario si è quindi presentato molto più complesso di quanto previsto, lo sforzo per sistemare i conti ereditati dalle due precedenti gestioni è stato doppio rispetto a quanto preventivato, parliamo di 18 milioni di Euro per un anno in Serie C, con una spesa per ogni gara in trasferta tra i quindici e i ventimila Euro, senza contare i mancati incassi al Rocco e i soldi di una Lega Pro che ha fatto e sta facendo un grande lavoro, ma che deve poi ripartire il tutto tra sessanta club. Contemporaneamente la parte sportiva ha fatto uno sforzo enorme in pochissimo tempo per allestire un gruppo competitivo, scegliendo un certo tipo di allenatore e di rosa.

In questo quadro generale, ci sono state vicissitudini che non hanno permesso alla parte business della società di mettere quella sportiva nelle migliori condizioni per essere tranquilla. Perché? Perché la squadra non ha mai giocato in casa, con trentatré partite esterne. Qualsiasi club di qualsiasi livello con ambizioni importanti, per prima cosa si focalizza sulla squadra e cerca di isolarla per farla rendere al meglio. Per fattori esterni questo non è stato possibile. Per essere la prima annata, la considero da otto, pensando a dove siamo partiti. Ricordo ad inizio stagione il dialogo con gli amici che ci hanno consegnato il marchio, al nostro desiderio di raggiungere i playoff ci avevano risposto che sarebbe bastato loro non soffrire come l’anno precedente. Siamo arrivati agli ottavi di finale uscendo perché si sono colpiti quattro pali, se anche solo due di questi fossero entrati, oggi non saremmo qui per questa conferenza stampa.

Quando è stato mandato via Tesser, non è stata sicuramente una scelta fatta per non voler andare in Serie B. In quel momento avevamo ottenuto tredici punti in nove gare e ripeto quello che dissi qualche mese fa, in campo vedevo undici conigli. Non imputo quindi neanche l’iniziale serie negativa di cinque sconfitte a Bordin, in un certo senso a Tesser è stato fatto un favore perché con una serie di risultati negativi la piazza magari non avrebbe detto nulla, ma non sarebbe stato sicuramente bello per lui. Nessun club, se non per una motivazione in cui crede veramente, allontana un allenatore che ha un determinato costo ed è amato dalla tifoseria, sarebbe da pazzi. Ma noi abbiamo guardato quello che secondo noi era il meglio per il club in quel momento.

E in quel momento Bordin era la scelta possibile, ma dietro ci sono scelte più sostanziali e più importanti, focalizzate sull’obiettivo della crescita complessiva e futura del club. Allontanare Tesser è stata una decisione complicatissima, fatta non certo a cuor leggero, che sapevamo ci avrebbe portato determinate reazioni che leggendo alcuni commenti sui social vanno avanti ancora adesso. Spero che l’inerzia emotiva portata avanti da certi tifosi a un certo punto smetta, non conoscendo tutte le dinamiche e il lavoro che c’è dietro le quinte. I tifosi possono dire naturalmente tutto quello che vogliono, la società cerca e cercherà di fare sempre del proprio meglio e ha bisogno di fiducia, una fiducia che secondo me è stata anche ripagata. Penso al playoff col Benevento, cinquemila persone in due giorni di prevendita, con una diretta Rai, è una cifra che tante squadre di Serie C si sognano, un numero che potrà solo salire.

Per raggiungere gli obiettivi che tutti noi desideriamo, dobbiamo cercare di creare un’alchimia totale e dobbiamo crederci tutti. Noi, voi della stampa, tutti i tifosi. Allora ci toglieremo una volta per tutte la mentalità negativa. Dobbiamo tirare una riga e ripartire tutti insieme, siamo una nuova società che vuole fare bene, tutti devono pensare positivo perché vogliamo ottenere il massimo. Se continuiamo a fare un po’ le vittime, un po’ quelli che sono sempre bastonati, non arriviamo da nessuna parte. Crediamoci tutti, noi e voi. Perché più la piazza ci è vicina, più sentiamo energia. L’anno scorso, a quest’ora, avrebbero messo la firma tutti per arrivare agli ottavi di finale playoff. Poi quando si creano le aspettative e queste vengono deluse, e ne avevamo anche noi, è la peggior cosa. Ma noi siamo qua, perché vogliamo dire che siamo prontissimi. E se ci state vicino, ci date un aiuto grande.
Desidero a nome di tutto il club ringraziare tutti, la stampa qui presente che ci ha sostenuto malgrado in qualche frangente abbia ovviamente chiesto delle spiegazioni. Grazie ai tifosi che sono stati meravigliosi lungo tutto l’arco della stagione. Già da sabato sera al triplice fischio, con dentro l’ovvia delusione perché avremmo voluto proseguire il nostro percorso, ci siamo detti adesso ricominciamo subito. Ripartiamo con tanta voglia di fare, con tanta determinazione, con progetti che abbiamo portato avanti e che continuano a progredire. In primis il rifacimento del terreno di gioco dopo trent’anni, una situazione che se non avessimo forzato, non avremmo portato a casa. Ora abbiamo un campo che, dopo richiesta da noi accettata, potrà ospitare la Nazionale nella Nations League.

Si ritorna al passato, torniamo a portare eventi di respiro internazionale al Rocco, su un terreno che di pari passo con questi appuntamenti speriamo possa veder protagonista una Triestina che sale di categoria. Ricordiamocela questa cosa, un risultato che è stato ottenuto da questa gestione, con lo sforzo e il sacrificio di tutti, compresi i tifosi che hanno dovuto sopportare l’angheria di vedere la propria squadra fuori casa in pratica tutta la stagione. Sono state fatte diverse cose buone, sono stati commessi anche degli errori perché non siamo perfetti, ma abbiamo una grande volontà e voglia di fare. Siamo già pronti a ripartire.

Quanto al centro sportivo, l’offerta per acquisire il terreno è già stata fatta, stiamo lavorando con il comune di Muggia che nei prossimi giorni uscirà con un annuncio preciso in tal senso. Si va avanti a tutti gli effetti e non si guarda più indietro, potrebbe fermarci solo la burocrazia ma noi siamo convinti di farlo a Montedoro e andiamo avanti. Passi avanti importanti sono stati fatti anche sulla gestione del Rocco, anche qui siamo purtroppo vittime della burocrazia, ma con il decreto stadi abbiamo aperto un buon canale con il comune e se tutto va bene in un anno si dovrebbe riuscire a chiudere l’accordo, per il quale sono molto fiducioso e positivo.
Nella gara con il Novara avevamo qui un gruppo di nostri soci americani come ospiti, sono rimasti particolarmente colpiti dalla città e hanno espresso la volontà di investire in maniera importante, quindi lo stadio in concessione e il centro sportivo sono due asset fondamentali ed imprescindibili per la Triestina che vogliamo creare. Sono passati solo dieci mesi dal nostro arrivo, ma se pensiamo che tra un anno potrebbe esserci la concessione dello stadio e la posa della prima pietra del centro sportivo, sarebbe qualcosa di incredibile. E siamo già al punto in cui tutto va verso quella direzione.


 Alex Menta:

“Siamo qua per chiudere questa stagione, abbiamo ovviamente fatto le nostre valutazioni, dal primo giorno ad inizio luglio dello scorso anno fino ad oggi. E’ stata una stagione di alti e bassi, ma abbiamo fatto nel complesso bene. Abbiamo ereditato una situazione molto pesante, contratti molto onerosi, una situazione grave sotto tutti i punti di vista che abbiamo cercato di sistemare nel minor tempo e nel miglior modo possibile. Credo si sia costruita una squadra forte, con tanti giocatori di talento. Quello che è mancato è stato lo spirito di gruppo che credevamo di aver trovato, di questo me ne assumo totalmente la responsabilità. Adesso stiamo guardando avanti, siamo carichi, abbiamo tutti gli elementi per crescere e raggiungere con successo il nostro obiettivo che era e rimane quello di salire di categoria. Questo è il primo obiettivo in assoluto, il motivo per il quale sono e siamo venuti qui. Ora è il momento di guardare avanti e raggiungere i nostri obiettivi.

Stiamo valutando sia il posto di allenatore per il quale credo già la prossima settimana potremo dare delle notizie, sia la rosa dei giocatori, chi rimarrà e chi no. Vogliamo creare una squadra con intensità, qualità e mentalità alte, vogliamo vincere. C’è stato ovviamente un progetto per questa stagione ma da diversi mesi si sta lavorando per il futuro, a partire dalla stagione che verrà e a seguire le prossime. Secondo me sarà una stagione speciale anche per i nostri tifosi, torneremo al Rocco ogni settimana, avremo un campo d’allenamento che ci permetterà di non doverci spostare in alcuni periodi a Muggia, a Santa Croce, a Visogliano. Quest’anno è stato veramente pesante, non dico sia stato fatto un miracolo, ma con tutte queste difficoltà era veramente difficile riuscire ad ottenere il massimo risultato possibile. Non vuol dire che non sono deluso dal quarto posto finale, anzi tutt’altro. Ma dobbiamo accettare questo verdetto e andare avanti.

Siamo in una città fantastica, con uno stadio fantastico, con una maglia importante. Per questi motivi tutti vogliono venire qui, ma dobbiamo valutare e giudicare chi per noi è il profilo migliore, sia come allenatore che come giocatori. C’è bisogno di regole forti e di un programma altrettanto forte, al di là delle scelte tecniche tutti devono essere parte del gruppo e rispettare le regole, se questo non accade qui non puoi stare. La mia responsabilità per la prossima stagione è di mettere tutti i giocatori nelle migliori condizioni per dare il meglio che possono. Per vincere, tutto deve essere perfetto e creeremo la situazione attorno al club affinché questo accada. E per chi non avrà il desiderio di onorare la maglia e la città ogni giorno dentro e fuori dal campo, rispettando le regole e seguendo il nostro stile di calcio, qui non potrà esserci posto. Dobbiamo migliorare in tutti i sensi il prossimo anno e come ha detto Sebastiano, dobbiamo crederci e spingere tutti quanti per raggiungere i nostri obiettivi. Noi, voi, i tifosi, dobbiamo spingere tutti insieme nella stessa direzione”.

Conferenza stampa: Sebastiano Stella e Alex Menta